Come ogni anno, nuovi ragazzi sono interessati al mondo della radio e Campuswave, la web radio dell’Universitá di Genova e Savona, una volta alla settimana insegna alle matricole come ci si muove in questo mondo. La lezione di oggi riguardava il personaggio dello speaker e subito dopo la lezione teorica sono stati catapultati dietro un microfono.
Mi sono emozionato lo ammetto, perché sono tornato indietro di qualche anno. A settembre 2013 appena iscritto all’Universitá grazie a amici conosciuti giá dai tempi del liceo ho iniziato questa avventura. Timido, impacciato, forse fuori luogo, senza nessuna infarinatura e parecchie gaffe ho imparato guardando, sbagliando, sbattendovi la testa, ma vi faccio notare come questa possibilitá solo un laboratorio radiofonico ti consenta di farlo.
Ho iniziato parlando di sport, di calcio, con un grande socio come Roberto Vassallo, da sempre coltivavo questa passione con un pizzico di invasatura che mi ha sempre contraddistinto, amante della carta stampata e di un mestiere che mi ha sempre affascinato. Le cronache del Savona, vicini di casa del Campus savonese, il Giro d’Italia fiore all’occhiello che attraversa il nostro bel paese, le dirette in mezzo alla gente, la possibilitá di far conoscere la nostra bella spontaneitá, la sala stampa al Festival di Sanremo, la diretta a Radio Deejay ciliegina sulla torta colma di autostima,che mi ha fatto capire parecchie cose.
Mi sono sempre chiesto ma come, io macellaio da 5 anni, c’entrassi in questo mondo? Avete presente una nuova relazione, un nuovo amore, bisogna conoscersi, passo dopo passo, per poi arrivare all’innamoramento finale. Probabilmente era intrinseca dentro di me, stretto nella morsa di una semplicitá che non sento mia.
É stata una crescita graduale, quasi due anni fa é iniziato Retweet, un altro figlio di cui vado parecchio fiero, nato da un format che parla di Twitter si é trasformato in un programma d’attualitá con ospiti che mai mi sarei immaginato di intervistare. Notti insonni a preparare la redazione, occhiaie cascanti, si lavora fino all’una e alle due si vola in diretta con al mio fianco spesso persone comuni,amici, parenti, professori mai intervenuti in radio nella loro vita ma che ogni mercoledì mi insegnano quanto sia bello continuare questa passione.
La definisco cosí, finché non arriverá il momento in cui potrò definirlo lavoro e sará meraviglioso, mi ha concesso di avere un Piano B nel momento difficile che sto passando, ci si sente sempre a casa in quella stanza, accerchiato da persone vere che come me sognano in grande, tutti con storie diverse ma che ci collegano a un unico obiettivo.
Mi sono goduto con attenzione, spammando sui social info sulla diretta( altro possibile mestiere-alternativa che mi sto creando), le loro voci tremanti, timide, alcune spavalde, spigliate che raccontano dei loro musicisti preferiti, cosa fanno nella vita, motivando la scelta dell’iscrizione all’universitá.
La radio è viva, è sinonimo di compagnia, ti fa ballare, ti fa immaginare, fa sorridere anche in momenti difficili. Per questo che vi dico, innamoratevi di questo mondo, le cuffie, un microfono, la propria voce, le canzoni gioia della vita.
Accendete il microfono. Abbassate la musica. Si entra in scena.
Apriamo la porta dei sogni.
W la radio.
Siamo nati per combattere Lucio,e prima o poi arrivano i risultati
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