In quel lontano 2008, anno in cui personalmente ho iniziato a usarlo, mai mi sarei immaginato che quell’esperimento sociale avrebbe avuto un seguito. Pensavo che come tutte le cose sarebbe piano piano scemato nel dimenticatoio, invece è entrato a far parte del quotidiano, come lavarsi i denti, leggere un giornale, fare pranzo, cena.
A breve, febbraio 2017, Facebook compirà 13 anni e ne è passata di acqua sotto i ponti in questi anni. Mark Zuckerberg, fondatore, presidente e amministratore delegato ha creato un vero e proprio impero che sicuramente non si fermerà. “Facebook ti aiuta a tenere in contatto con le persone della tua vita”, così recita la prima pagina di facciata del social, prima di effettuare il login con mail e password, vero, succede così, aggiungi i tuoi amici tramite un sistema di ricerca (banalmente, ti bastano nome e cognome) e il gioco è fatto.
E il gioco è fatto. Ecco. Da quel momento, tutti sappiamo tutto di tutti, mi direte bè certo se ti iscrivi e pubblichi qualcosa anche narcisisticamente vuoi che qualcuno guardi i tuoi contenuti. Per ovviare a questo nasce il diario, sembrava quasi un leit motiv dove una persona racchiude i propri ricordi, pensieri in pieno vecchio stile. Sembra facile ma é molto di piú, siamo schedati è questa la realtá e con la nascita ora del video live, oltre che sentirsi tutti presentatori e aspiranti speaker, sembra di essere capitati in un autentico Far West. Chiunque può andare in diretta e proporre ciò che vuole. Per medesima ammissione del top management di Menlo Park, infatti, non c’è alcun sistema al momento in funzione per filtrare i contenuti in streaming su cui il social network punta molto. Arriverà ma non si sa quando. E intanto fra soft porn, copyright e ogni altro genere di contenuto (basti pensare alla morte in diretta di Philando Castile lo scorso luglio in Minnesota) la Live Map dei video è una specie di riedizione di Chatroulette. Il video live era nato grazie a Periscope, app, portale, chiamatelo come volete, strettamente collegato a Twitter, ne sono un grande fautore, servizio pubblico come é capitato a Sanremo per raccontare del tizio che voleva buttarsi dal palazzo, chiaramente rischioso come detto per Facebook, ma comunque ottima innovazione. Il resto sono tutte copiature.
Twitter, il social in decadimento per eccellenza, oltre a aver compreso da poco, il video live senza passare dalla app, negli anni ha avuto una grossa influenza per quanto riguarda il mondo della politica e del giornalismo,i 140 caratteri,gli hashtag, il Retweet (tasto condivisione) hanno creato un nuovo modo di fare scrittura (quando si pensa all’hashtag su Facebook mi viene da ridere), però la persona comune non lo comprende, senonché per aver la possibilità di insultare vip o capi di governo. Perché in decadimento? Non porta profitti, cosa che succede con Facebook, banner pubblicitari a iosa e soldi per sponsorizzazioni di eventi.
Anni luce avanti e mercato sempre più assoggettato. Nel 2012 con l’acquisto di Instagram e due anni dopo l’acquisizione di Whatsapp. Instagram, altro social network che permette agli utenti di scattare foto, applicare filtri, e condividerle su numerosi altri servizi social, compresi Facebook, Twitter, Tumblr, Flickr, Swarm e Posterous. Tra le ultime novità spicca Instagram Stories, funzionalità che permette di pubblicare foto visibili per 24 ore. Dopodiché verranno eliminate dalla propria storia, esattamente come succede con Snapchat, altro servizio di messaggistica instantenea che si unisce a Telegram e WhatsApp. Quest’ultimo, oltre a essere il più popolare ha come caratteristica lo scambio di messaggi testuali (sostituiti gli sms nettamente), è possibile inviare immagini, video, audio, documenti, la propria posizione geografica (grazie all’uso di mappe integrate nel dispositivo) e fare chiamate VoIP con chiunque abbia uno smartphone dotato di connessione a Internet e abbia installato l’applicazione. Diventato gratuito da qualche mese, si scontra con Telegram in quanto quest’ultimo é considerato più sicuro per la privacy.
É stata fatta una carrellata a 360º gradi nel mondo dei piú importanti social media a un giorno dal decimo compleanno dell’uscita dell’IPhone, strumento che ha cambiato il modo di vivere di chiunque.
Chi più, chi meno ha sempre il cellulare in mano per condividere qualcosa della propria vita, é il futuro non posso negarlo, sono nati mestieri che proprio si occupano di questo (social media manager), ma siamo sicuri che non possiamo proprio farne a meno liberando la nostra mente e recuperando tempo libero? Tornereste indietro volentieri di 15 anni, senza App, social,siti di incontri, smartphone o tablet?
Mandatemi una lettera di risposta, niente Messenger grazie.
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