Se tornassimo indietro (è solo un 32)

Ultimo giorno dell’anno. Si sprecano le parole, soprattutto la delusione, quella non manca mai nei vari super post su Facebook, sembra quasi che ogni anno sia sempre peggiore di quello precedente e quindi la domanda sorge spontanea, ma avete mai vissuto un anno bello della vostra vita?

Mi chiedo cosa vorreste da un anno perfetto: l’iphone nuovo a 50 euro, una macchina che guidi da sola, trovare l’amore della vostra vita su un social network o che il lavoro vi venga a bussare a casa? Fermi tutti, qua il discorso è generico e ironico lo so che non siamo così superficiali ma l’idea che diamo è proprio questa.

Se ogni anno è peggiore di quello prima, come avreste vissuto la vita durante la guerra quando l’annata successiva o precedente si sperava di contare meno morti possibili? Discorso qualunquista me ne rendo conto ma lo stesso discorso lo farei in un periodo, quello degli anni 50 in cui si stava bene, gente in piazza e nei locali a chiaccherare, discutere, la spensieratezza di un boom economico che ora ancora aspettiamo ma che, fateci caso non svuota i ristoranti al sabato sera a favore di una cena economica in casa.

Tocco un argomento sensibile che ho affrontato da vicino, la crisi delle industrie, delle aziende. Nel savonese tre sono state o sono ancora a rischio chiusura, sono scese in piazza ma non è cambiato nulla, non basta. Non è bello da dire ma vince chi fa la voce più grossa, il sistema lo si cambia dal basso con la voce forte di chi ha qualcosa da perdere, la famiglia, una casa. Negli anni 60-70 si lottava di più, si prendeva mano agli ideali ora ci basta urlare un insulto sui social contro un ordinanza che non ci va giù e va bene così.

La politica, penso a Trump, criticato da tutta la stampa, dagli stessi votanti, però ha vinto ed è lo stesso principio di B. per anni al Governo, “chi l’ha votato?” “Io no!” la classica risposta, intanto è lì. Promesse elettorali, via gli immigrati (Trump e Salvini) o abbassiamo le tasse, pensioni minime a 1000 euro (Berlusconi) e ci facciamo ammaliare anche se probabilmente una volta votavamo Berlinguer. Sì, proprio lui, che se ci svegliassimo da un coma dopo 33 anni, dopo Padova e non sapessimo nulla di quello che è successo ci spaventeremo a morte di questo presente (credit Veltroni).

La musica, bellissimi i talent, show che anche io non riesco a perdermi, il calcetto delle 20 al giovedì deve finire alle 21 perchè dopo mezzora c’è X Factor. Ma se facessimo un passo indietro molto recente, i vari  Ramazzotti, Gianna Nannini, Vasco, Ligabue, mettiamoci anche Gigi D’Alessio ( e via con la bordata di fischi), loro nei loro anni come hanno fatto a uscire senza talent? Non era più semplice, c’era più consapevolezza, si dava forza alla voglia di emergere, il mondo musicale mi direte è cambiato moltissimo, dietro a un artista c’è molto di più ma io spero ancora che una band, una voce, parta dal proprio scantinato, saletta e conquisti il mondo.

Lo sport, questo è stato il fine anno dei più ‘tragici’ per il calcio italiano, soldi persi da parte degli sponsor e un sistema che con la mancata qualificazione ai mondiali sta crollando. Tutti a pensare ora su chi sarà il prossimo ct, l’unico forse che conta meno del 30% ma che però si prende tutte le responsabilità del crollo (in teoria, ciao Ventura). Piccolissimo passo indietro, 2006, scandalo calcio scommesse, vinciamo i Mondiali, regalo dall’alto per insabbiare tutto? No, era l’apoteosi di un ciclo, un gruppo che a livello giovanile aveva vinto tutto, Totti, Del Piero, Cannavaro, Nesta, Inzaghi, gente che si è costruita un passato per poter arrivare lì e lo stesso vale per il mundial 82. Se ora guardiamo al presente non troviamo nulla, costruire quindi per poter poi guardare indietro e sorridere esultando.

Per essere felici nella vita bisogna fare delle scelte, belle o brutte che siano ti porteranno sicuro a qualche cosa. Non sono un guru, per carità, faccio errori ogni giorno che molto spesso mi fanno piegare dal ridere ma penso a quello che è stato fatto nel passato e che mi porta ad oggi. È da lì che parte tutto, non guardiamo all’anno prima che è stato uno schifo, viaggiamo molto indietro, il presente vi sorriderà.

Il 31 dicembre 2017 non cancella nulla e neanche è uno spartiacque, domani è solo e soltanto un 32.

Buon anno a tutti.

Lucio

 

 

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