Il viaggio su quel periodo pubblico granata spesso riserva parecchie sorprese e fortunatamente i miei compagni di viaggio non si sono accorti degli inesorabili sbandamenti per non parlare del problema con la portiera del passeggero dove se lasci le chiavi dentro e chiudi la portiera rimani chiuso fuori. L’ho rifatto, per la quarta volta ma in tasca avevo le chiavi di scorta. Tiè e un grazie a mamma Nadia.
Ci risiamo, per il terzo anno consecutivo nel paese dei balocchi e come ogni anno per chi è nuovo noto gli occhi accesi di gioia e di curiosità, gli stessi miei del primo anno, identici praticamente ad ora. Festival di Sanremo, ritiro accrediti, Savonanews ben impresso nel pass. Qualcuno mi ha scritto: “Complimenti per i traguardi”. Lo ringrazio, siamo solo all’inizio ma effettivamente se penso al passato mi viene da sorridere. Niente è impossibile.
Il pomeriggio scivola leggero anche se il tempo non crea la classica atmosfera sanremese ma è solo lunedì, uno di quei giorni inutili per questa magica settimana, per una volta non è un giorno che pesa.
Ceniamo in un bellissimo locale sul mare, accalappiamo, soprattutto Roby, Giovanni Caccamo, artista con una disponibilità esagerata, non posso dire la stessa cosa di Fabrizio Moro ma per carità a chiunque farebbe scazzare essere interrotti a mangiare. Noemi condivide con me il bagno e il trucco, non pensate male ma vista la cortesia della coabitazione strappo la possibilità di un’intervista. Cit. Scappa alla festa di Sorrisi e canzoni.
Le parole sopperiscono ai diversi chilometri macinati nella storica pista ciclabile ricordi di un arrivo del Giro 2015 (intervista al ciclista australiano Matthews nel mio inglese maccheronico), poi le paparazzate, a Elio non parte la moto, gomiti alti per rincorrere la Hunziker.
La birretta ce la meritiamo, chiacchieriamo con il maestro Morini nel nostro nuovo vecchio classico locale, si parla di tutto, di Savona, di festival, di un libro che a breve uscirà.
Sono le 3 andiamo a letto. Non ho sonno. Chissà che Festival sarà.
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