Quinto giorno. Palleggio con le occhiaie, torno indietro a Savona in treno per l’arrivo di Salvini a Savona. Il candidato premier della Lega è arrivato nella Darsena savonese accolto dai candidati alle elezioni 2018, manca poco al 4 marzo e le parole si sprecano. Mi incazzo (passatemi il termine) per la mancata uniformità, vengono concesse le esclusive per le interviste quando tutti dovremmo avere lo spazio possibile per fare un corretto servizio pubblico. Lo spazio me lo sono preso. A gomiti alti come quando gioco al centro della difesa.
Si ritorna indietro a tempo record, treno preso al volo e inizio a preparare alcuni pezzi rimasti arretrati ma non ci riesco. Nel secondo piano del mio vagone un gruppo di ragazzini scatenati usciti da scuola monopolizzano il treno con un casino esagerato, vengono ripresi dalla capo treno e dopo neanche 5 minuti un rumore sordo e i vetri di un pannello volano sulla testa della responsabile ferroviaria. Uno dei ragazzi si scusa, un articolo ci sta. Tutti fermi per 30 minuti, la gente si arrabbia, calmo gli animi ma serve a poco, arriva la polizia e per la prima volta nella mia vita prendo una coincidenza al volo.
Si torna nel paese dei balocchi. Tra una conferenza e l’altra, un giro di interviste ai ristoranti dove l’anziana proprietaria ne fa da padrone tra gli aneddoti sul menù dei vip e le caramelline di Carlo Conti.
Quest’anno Sanremo è blindatissima controlli da tutte le parti che quasi rimpiango il primo anno, mezzora per prendere una birra poi pizzetta e seguo il Festival praticamente per intero per la prima volta, la sala stampa balla e canta come sempre. E’ sempre .
Benissimo il duetto tra Annalisa e Michele Bravi, Meta e Moro con Cristicchi, immense Paola Turci e Noemi, speciali Tullio De Piscopo e Nigiotti insieme ai The Kolors. Come piace Diodato, va a capì.
Arriva il Cigno, quanto mi mancava, solite risate, live dall’Ariston e c’è il primo deluso del Festival 2018, il maestro Morini non vince nella nuove proposte con Alice Caioli e Ultimo come un cognome così non può che portarsi a casa il premio.
Facciamo mattina tenendoci su. Milhouse quest’anno non è arrivato in via Visitazione, gli occhi si staccano come molle dalle orbite. Sono le 6. Oggi è l’ultimo giorno.
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