Sanremo giorno 0: Piovono valigie

Pronti, partenza, via. Per modo di dire ovviamente. Oggi per il quarto anno consecutivo inizia per me il Festival di Sanremo, il terzo con Sanremonews, ma diciamo che così tante vicissitudini per arrivare nel teatro dei sogni non mi erano mai capitate.  Il primo anno ero arrivato con una cassa di birra in spalla e tanto entusiasmo, in questa edizione mi porto appresso un’influenza e una quantità irrefrenabile di imprecazioni. Uguale direi.

Si parte alle 10 e mezza con il treno a Savona, orario previsto d’arrivo alle 12.00. Ecco, tutto un sogno, un guasto alla linea aerea tra Alassio e Laigueglia blocca il nostro viaggio (con me anche Roby e la Gio) a Albenga. Ci viene prospettata un’ora e mezza di attesa o come piano B la possibilità di prendere l’autobus (a nostre spese) fino ad Andora. Due volte in viaggio su Trenitalia e due guasti in 4 giorni. “Qua c’è qualcuno che porta sfiga”. Recita la cit e una frecciona enorme che ho come l’impressione che punti verso la mia testa.

Dopo un viaggio molto in stile corriera primo anno per andare a Savona al liceo (zeppo di ragazzini delle elementari), arriviamo a Andora e da lì proseguiremo con un altro bus fino a Sanremo. 1 ora e un quarto con un autista che sembra conoscerci da anni, ci allieta il tratto e spegne (forse) i miei nervosismi. Una valigia di una signora (o forse signore, rimane il dubbio) percorre tutto il corridoio del bus e va a schiantarsi praticamente dalla postazione di guida. Il terrore nei miei occhi per paura che si schiantasse contro il vetro fa capolino, prevedendo un ulteriore stop. Tutto apposto, sulla linea il conducente salva tutto e evitiamo così un ulteriore sconfitta molto interista.

A proposito, si arriva in Serie A, via Visitazione ci attende a braccia aperte, aspettando con ansia i gomiti di Ale per poter dormire “comodo” in settimana.

Ci aspetta la magica sala stampa Lucio Dalla, le serate al Morgana con le interviste ai terribili vip dei talent, le dirette notturne in giro per Sanremo e molto altro, immersi nella magica atmosfera sanremese.

Si dice che ciò che non uccide fortifica, quindi testa bassa e all’avventura, verso un Sanremo che musicalmente ci fornirà spunti veramente interessanti. E ci ritroviamo sempre qua, tutti i giorni, fino a domenica. La mansarda dopo via Turati ritorna nella mia terza casa.

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