Mi sembra tutto strano, guardare dalla finestra di casa e vedere il mare quando fino a dieci giorni prima l’unica vista era un palazzo angosciante e un terrazzo da ansia piena.
Ho cambiato casa, sono andato a convivere con Luana e mi sembra che questo turbillon di novità dell’ultimo anno non si fermi più.
A settembre la prima volta che ci siamo visti, il 16 novembre la laurea, poi da gennaio sono andato a vivere da solo. Di Via Turati già sapete e non mi dilungo su quanto è stato difficile. Abbiamo cercato di comprare casa in questi mesi, non ce l’abbiamo fatta, ma forse è stato meglio così.
Partiamo in affitto e dopo il secondo trasloco in quasi dieci mesi ci stiamo sistemando il nuovo appartamento in base alle nostre esigenze. Anche in mezzo alla nostra imbranattaggine e classica sfiga che ci portiamo dietro. A partire da un tubo dell’acqua che dopo 5 giorni che siamo lì si rompe. Situazione kafkiana (che poi questo kafkian chi è??): valvola interna per chiudere l’acqua nell’appartamento non c’è, l’idraulico buzzurro che insulta i condomini incazzati perchè l’acqua del condominio è stata chiusa. Io con l’ansia, Luana con le lacrime agli occhi. Solo noi.
Poi ci abbracciamo e finisce tutto in una risata, perchè noi siamo così, nel bene e nel male.
Sto meglio ora, ho avuto un periodo nella vecchia casa che non dormivo bene la notte. Troppe preoccupazioni. Il lavoro va bene, a Savonanews si è aggiunta La Stampa, doppio lavoro ma ogni giorno sempre più bello.
Mi sento più sereno e pronto a tornare a scrivere qua. Lo facevo molto più saltuariamente, vuoi perchè il tempo è veramente poco, vuoi anche perchè dopo una giornata a scrivere parole, trovarne altre diventa veramente complicato.
Oggi sono passati tre anni dal primo articolo qua. Sembra una vita fa.
L’aria però è tornata quella di una volta, quella che si respirava in quel sottotetto fatto di bei pensieri, racconti e storie. Di quegli abbaini che da aperti facevano passare la tramontana che scompigliava i capelli e conciliava le idee, gli spiragli di sole che le accendevano. Oppure quando erano chiusi conciliavano il sonno e accarezzavano le pagine di questo magnifico posto.
Tanti auguri Mansarda. Un po’ amica, un po’ confidente. Posto mio ma anche di chi vuole continuare a stare comodo in spensieratezza.
Rispondi