Sabato scorso eravamo pronti a partire per una due giorni immersi nel relax più completo in una Spa all’interno di un hotel a Grassobbio. Tutto pronto. La valigia era pronta dal giorno prima ma scoppia l’emergenza Coronavirus con il caso a Codogno, a qualche km proprio da Bergamo.
La mattina dopo sveglia presto ma non era stata una nottata facile, di pensieri, se andare o non andare. Non si va. Albergo che ha un grande via vai di viaggiatori diretti in aeroporto, il viaggio in treno e poi il fatto di non essere tranquilli.
Esagerati? Forse, dispiaciuto quello certo, perchè era un weekend che aspettavamo da tempo, uno dei miei regali natalizi per Luana. E poi un’instaurata ipocondria che c’è in me. Quella ha influito particolarmente.
Gli ospedali e le farmacie vengono assaltate. Vado a fare un giro per il giornale e tutti gli scaffali sono semi vuoti. Tranne le penne lisce, quelle non tirano neanche con il virus. L’amuchina che non usava nessuno, diventa più introvabile della figurina di Pizzaballa. I farmacisti l’autoproducono, in Parlamento se la portano via a mani basse e su internet viene venduta a prezzi stragonfiati.
Nel dubbio io in tasca viaggio con l’ormai diventato famoso gel per le mani e l’inalatore per l’asma, già mio compagno di avventure da una vita.
A calcetto la marcatura a uomo diventa a zona come piacerebbe al maestro Sacchi e gli spogliatoi sono un tabù. In alcuni comuni del savonese gli impianti sono proprio chiusi per gli allenamenti, altri no. A Albisola Superiore giocano anche gli scapoli e ammogliati, a Albissola no. Le partite domenicali non si giocano, tutto fermo. La serie A inizia a stopparsi. All’Inter viene rinviato il match con la Samp, gioca in Europa a porte chiuse (e sembra proprio un lunedì in simil partita tra amici), poi si aspetta il derby d’Italia contro la Juve. Prima si gioca a porte chiuse poi ieri la decisione del rinvio a fine maggio. Forse campionato falsato anche perchè alcune partite vengono giocate. Ma chissenefrega.
Salgono i morti (29 al momento) e i contagiati arrivano a più di 1000. Ci sono dei turisti piemontesi e lombardi in due alberghi di Alassio, poi un caso a La Spezia. Bergeggi e Spotorno hanno alcune persone in accertamento poi risultate negative. Le persone decedute sono tutte over 60 e con patologie cliniche già compromesse. In molti dicono: “Vabbè se erano anziani e già malati possiamo stare tranquilli”. Stronzate, sono persone e meritano rispetto. Senza il Coronavirus avrebbero potuto vivere ancora molti anni ed approfittare dell’affetto dei propri cari.
L’Italia ha sottovalutato il virus? Sono convinto di no, che invece i casi sono spuntati per un ottima prevenzione e che nelle altre nazioni non sono ancora usciti per via di controlli sanitari fatti alla carlona. Poi spuntano gli italiani positivi in altri stati, persino l’Africa e allora qualche dubbio mi viene.
La politica che fa? Gestisce, anche bene, a livello di informazione sicuramente. A parte la tensione tra la Regione Liguria e la Regione Piemonte su chi dovesse gestire i turisti di Asti positivi al Coronavirus ad Alassio. Poi c’è anche chi si automette in quarantena perchè una propria collaboratrice è risultata positiva e allora in diretta Facebook con una mascherina che non serve a nulla ci racconta la vicenda. Per non parlare dell’uscita sui ‘cinesi mangia topi’ del governatore del Veneto. Stesso partito, doppia gaffe.
Nel frattempo quando ogni giorno seguiamo gli aggiornamenti sul Corona abbiamo tempo di rilassarci pensando e postando foto di scope che stanno in piedi da sole.
Ammettetelo, quanto ci manca Bugo.
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