Top Ganna, Demare, Joao Almeida e scorci di sud Italia meravigliosi.
Questi i protagonisti della prima settimana del Giro d’Italia partito dalla Sicilia con una certezza: il ciclismo ovunque vada fa innamorare tutti e la corsa rosa partita dal nostro bel meridione con il Covid che sta ritornando prepotentemente nella nostra vita riempendoci di angoscia, può essere il miglior modo per passare qualche ora senza pensarci. Basta un passaggio sotto casa, una cartolina da ammirare in televisione, l’immedesimarsi nella fatica dei corridori.
Filippo Ganna è un motorino. Ma non come la mia vecchia vespa piantata. È un bolide, una freccia in un arco quello della Ineos che già al suo interno aveva il favorito Thomas, che cade subito alla seconda a causa di una borraccia e va a casa. Come Vlasov e poi anche Simon Yates, positivo al Coronavirus.
Pippo è fenomenale, senza paura e riesce nel giro di una settimana a farci saltare in piedi sul divano tre volte. Sì, tre, perchè la prima a sorpresa straccia tutti e va a vincere nella prima volta per l’Italia, la crono mondiale tra le braccia alzate del Ct Cassani che non può che fregarsi le mani. Poi la prima crono del giro dove vola ad una velocità stratosferica e si prende pure la prima rosa.
La terza arriva 4 giorni dopo e l’aggettivo è solo uno: eroico. Non doveva neanche andare in fuga e stare vicino a Puccio ma l’occasione ha fatto l’uomo ladro e seguendo il consiglio del suo capitano, ormai a casa, ha lasciato indietro tutti sfruttando i suoi devastanti watt.
Il leader è Joao Almeida che nella prima crono fa strabene e due giorni dopo si prende la maglia tenendola stretta da 7 giorni. Per ora le salite a parte Etna e la San Salvo Roccaraso, non sono state devastanti e il portoghese della Deceuninck non ha faticato a mantenerla.
E i big come stanno? Non è un Giro da parterre de roi ma il nostro Vincenzo con qualche fiammata e un freno a mano leggermente tirato, sta andando al suo passo cercando la migliore condizione nella terza decisiva settimana. In corsa con l’altro favorito Fuglsang nonostante ai tempi dell’Astana sia stato suo compagno, non parla e il danese sembra non farsene una ragione. Pozzovivo fa rivivere alla grande la classe operaia che vuole andare in paradiso. Kelderman sta bene, Majka è uomo da top ten, Zakarin spera di non vedere discese e Kruijswijk di non sbattere sulla neve come nel 2016 nella discesa del Colle dell’Agnello, Ciccone invece è un’incognita post Covid.
Le volate al momento sono solo di un padrone, di un francese in terra italiana di nome Demare ( e quanto bel mare abbiamo visto in questi giorni) che con sprint tutta potenza ha lasciato dietro tre volte Peter Sagan (andatevi a vedere il siparietto dove si è fatto accompagnare da un’auto) e gli altri rivali, da Matthews a Ballerini battuto al fotofinish insieme allo slovacco. Male Gaviria e un Viviani senza squadra.
Ulissi fa sua una tappa delle sue nella valle dei Templi ad Agrigento, Caicedo invece vince sul vulcano beffando un immenso Visconti. Speciali le imprese del britannico Dowsett a Vieste, lui che il prossimo anno sarà senza contratto ma che con questa vetrina si merita di correre ancora per un po’, e quest’oggi dell’altro portoghese dell’EF Ruben Guerreiro (bellissima la maglia con un papero sul petto).
Tema borracce. Giusto che i corridori continuino a buttarle in corsa? La caduta di Thomas è logica conseguenza di un cosa che non va fatta in corsa. Prima di tutto bisogna ritornare al passato materiale e poi avere spazio per poterne posizionare più di una sul telaio.
Tornando alla corsa gli scenari sono mozzafiato da Agrigento all”Etna, passando per Vieste. Giusto poco più di un anno fa eravamo lì con Luana a goderci la vista e la leggenda del Pizzomunno tra il sole e il fulmine di tre giornate settembrine. Posti che diventano “del cuore”, che non puoi scordarti.
Il Giro di quest’anno non sarà come la vittoria di Bartali al Tour del 48 con una guerra civile italiana evitata, ma ci può aiutare, nonostante in molti non sopportano i ciclisti, a non pensare per qualche ora a quello che ci sta accadendo tramite le immagini della nostra bella Italia.
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