È una sfida senza fine. Colpo su colpo ma che difficilmente vedrà Pogacar recuperare almeno un minutino e mezzo per poi dare tutto in una crono che lo vede strafavorito.
Vingegaard al momento pare non essere scalfibile, sta benissimo e in salita vola senza quasi far fatica. Solo un giorno di crisi, come del resto ha avuto Pogacar può rischiare di perdere la gialla.
Mentalmente non patisce neanche le stoccate di Pogacar quando nel finale gli soffia le vittorie di tappa sotto il naso. Non gli interessa. Parigi è più importante.
Ieri quando hanno voluto hanno fatto il vuoto e in questa occasione plauso gigante alla Uae e a McNulty che per il suo capitano ha fatto un lavoro più che immenso. Thomas ha un po’ patito ma in fin dei conti non molla mai gli ormeggi. A 36 anni e con quei due marziani arrivare terzi è un obiettivo più che soddisfacente. Crisetta per Quintana ma che comunque mantiene la posizione e si giocherà il posto in classifica con Gaudu. Bardet dopo il crollo del giorno prima, recupera e si attesta in top ten.
A proposito di Carcassonne-Foix, la storia del canadese Hugo Houle è tutta da raccontare. A 19 anni suo fratello, ciclista anche lui, ha perso la vita investito da un ubriaco. Ha dovuto aspettare Hugo per potergli dedicare una vittoria, un trionfo e che trionfo al Tour de France. Lacrime, mano che se batte sul casco e mani in cielo. Il ciclismo ci racconta anche queste storie, tragiche, ma con un lieto fine.
Oggi Lourdes-Hautacam. Altra tappa insidiosa, l’ultima vera sfida sui Pirenei tra Tadej e Jonas. Prima parte pianeggiante e via dopo 60 km alle: la prima il Col d’Aubisque (Hors Categorie di 16,4 km al 7,1%). Lunga discesa per approcciare il Col de Spandelles (prima categoria di 10,3 km all’8,3%). Finalone ad Hautacam, dopo 13,6 km al 7,8% di pendenza media.
Sarò un rompiscatole perchè il ciclismo italiano è ai minimi storici, però credo ancora in Giulio Ciccone che può ancora sperare nella maglia a pois. Caruso si è ritirato oggi. Che delusione.
Foto: Sportitalia
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