Mengoni vincerà la 73esima edizione del Festival di Sanremo? Le quotazioni sono alte e il suo pezzo, oltre alle qualità canore stratosferiche, è l’unico che entra in testa.
Certo che la vittoria nella serata delle cover, a mio avviso inaspettata nonostante la grande interpretazione di Let it be dei Beatles, può aver tolto quella quasi certezza che avevamo alla vigilia.
Gli altri? Ultimo che sono certo finirà almeno sul podio, una Giorgia in ripresa dopo un’esibizione così così mercoledì sera e con una percentuale più bassa, Lazza, con il pezzo a mio avviso più sorprendente, oltre a Tananai e a Mr Rain che ha puntato tanto sulla semplicità e un coro dei bimbi, che mi passi il termine un po’ paraculo.
Non sottovaluterei anche Elodie. È in rampa di lancio da diversi anni e le case discografiche la stanno spingendo parecchio. Con i Coma_Cose in agguato per dar vita ad una vittoria che sarebbe più che storica per il mondo indie.
Un commento sulla serata di ieri? Godibile. Grignani dopo che il giorno prima aveva praticamente perculato Blanco (GRAZIE GIANLÙ), ha dato vita ad un vero e proprio show con Arisa (7). Destinazione Paradiso è un pezzo pazzesco e lui nonostante le evidenti difficoltà canore ha coinvolto tutto l’Ariston.
L’accoppiata Elisa-Giorgia (9) è da storia della musica italiana contemporanea. Sono gioia per le orecchie e vederle insieme in un futuro al Festival significherebbe briciole per gli altri.
Bel duo anche Lazza e Emma (6.5) così come Olly e una strepitosa Lorella Cuccarini (6.5) che a 57 anni devasta a mio avviso le 20enni/30enni.
Ultimo con Ramazzotti (7) vuole vincere facile e anche se Eros non si ricorda l’attacco di “Un’emozione per sempre” (preparata?) con la voce fa capire di essere due spalle sopra il suo giovane compare di serata.
Gli Articoli 31 con Fedez (7) con i pezzi che hanno fatto la loro storia sono straripanti e quel “legalizzala Giorgia” è una trovata sì, ma ci vedo poca polemica politica. Lo avrebbero fatto anche se il premier fosse stato Enrico (Letta). Tema della liberalizzazione della marijuana ancora troppo ancora delicato in Italia. Hanno pescato una cacchetta, suvvia. Mai come il giorno prima lo stesso Fedez con l’attacco al ViceMinistro e la divisa nazista.
Bocciati, beata gioventù, Ariete (acerba) e Sangiovanni (bravo bravo) con Centro di gravità permanente del maestro Battiato e Madame con Izi, De Andrè non si tocca, a nessuna latitudine, soprattutto a Sanremo, 5 per il coraggio. Insufficienti anche Shari con Salmo, Zucchero è un’altra roba.
Rosa Chemical e Rosa Villain sono stragressione allo stato puro con la Nannini e America. Forse troppo. (5.5). Modà e le Vibrazioni in sintonia perfetta, non facile mettere insieme due band diverse (6.5). Sufficienza per i Coma Cose con i Baustelle, Paola e Chiara, Mara Sattei, Sethu, I Cugini, Leo Gassman e Tananai.
Infine, tiratona d’orecchie per Ama, che vi dirò quest’anno la sufficienza la prende ma senza exploit nonostante i numeri da record per gli ascolti, sulla decisione di piazzare il monologo della Franchini, brava, la più brava delle altre tre coconduttrici, alle 2 di notte. Il tema quello della maternità che meritava uno spazio maggiore.
Nel frattempo comunque siamo quasi ai titoli di coda di questa 73edizione del Festival di Sanremo. Forse l’ultima? Difficile ma non impossibile.
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