Mi chiedevo da qualche mese come sarei stato oggi, in questo mio primo 19 marzo, festa del papà.
Emozionato, tanto e da quell’indimenticabile 30 agosto lo sono tutti i giorni.
Poi mi chiedo se sono all’altezza, se faccio la cosa giusta, se sono presente. Per due giorni per esempio, venerdì e ieri, tra un corso ad Imperia, il turno al giornale e la Milano-Sanremo, ci siamo visti poco.
E mi sentivo in colpa, non vedevo l’ora di abbracciarti. Di sentirti ridere, urlare, vederti giocare, arrabbiarti per la pappa.
Sei cresciuta in fretta in questi mesi e non solo in altezza e nel peso (sei la mia chiattulella gigante) ma anche nei passi avanti che fai ogni giorno. Quel primo dentino che tanto ci ha fatto gasare con la mamma è solo uno dei tanti.
Allo stesso tempo oltre ad essere papà chiaramente sono figlio e posso dire che sto cercando di “rubare” un po’ quello che mi hanno insegnato sia il papà che la mamma.
Ho tanta strada da fare e il meglio deve ancora venire.
Per ora non mi resta che ringraziare te e mamma Luana dell’amore che mi donate e che spero di riuscire a ricambiare altrettanto bene. Voi lo fate in una maniera meravigliosa e oggi al risveglio, abbracciati, vedere il tuo sorriso, è il regalo più grande.
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