Sotto il sole di Riccione

Sono giorni difficili e per me subito così a caldo è sempre difficile esprimere un’opinione sull’attentato di Barcellona, lo farò fra qualche giorno lo prometto, ma intanto ho voglia di raccontarvi una storia leggera, di vita vissuta, giusto per farvi pensare a altro e sperare che mai niente è impossibile.

Un anno fa, metà agosto, stanco da una stagione in macelleria parecchio stressante, giorno libero di venerdì (una chimera), si parte alla volta di Riccione, sede estiva di Radio Deejay.  Erano settimane che ci pensavo, quando una mattina, per caso, mandando un messaggio in diretta alla radio, mi chiamarono e fu proprio lo stesso Rudy Zerbi a invitarmi a andare in Romagna. Forse non si sarebbe mai aspettato che saremmo partiti dalla Liguria solo per 5 minuti di gloria ma così è stato.

Partenza, ore 6 del mattino da Albisola, mi accompagna Mike, fratello di un amico con cui nel frattempo si è instaurato un ottimo rapporto di amicizia, prima tappa a Ovada, carichiamo il socio di Campuswave Federico “Il Cigno” Salmetti in after pieno (il cui nome avrete già letto in diversi altri racconti), focacciata e estathè e inizia il viaggio.

Il Cigno si addormenta dopo neanche 10 minuti allora iniziamo a raccontarcela fino alle 10 con l’autista Mike, eh già guida lui, l’affidabilità della 600 era parecchio in discussione e quindi ripetere un simil viaggio sanremese però per 5 ore non sarebbe stato consigliabile.

Alle 10 inizia la puntata, sms in diretta per avvisarli del nostro arrivo e in una mezzoretta siamo lì. Acquafan, che se ci fossi andato anche solo 10 anni prima sarei stato la persona più felice del mondo, ora, a 26 anni mi ritrovo nella stessa situazione ma degli scivoli non mi importa assolutamente nulla.

Piattaforma sopra una piscina per bambini, aspettiamo le foto di rito delle persone occorse e mi presento a Rudy, che si ricorda e mi chiede, scherzando, la focaccia che ci aveva proposto di portargli come risposta al messaggio. Siamo liguri e lui fortunatamente può capire, infatti ne era rimasta veramente poca, la accetta e ci dice di aspettare. Intanto chiaccheriamo con Tess Masazza, la co-conduttrice, blogger che tanto piace alle donne per i suoi sketch ( non che agli uomini faccia schifo anzi), lei, alla prima esperienza radiofonica. Cristoniamo per questo naturalmente, ma il meglio deve ancora arrivare, ci fanno andare in diretta, parliamo di Campuswave, casa nostra, di quanto sia bello e emozionante fare radio all’università ma due minuti a dir tanto e il nostro tempo finisce, giusto per poi lasciare spazio alle gnocchette dei chupa chupa.

Delusi no, per carità, ma 5 ore di auto con un prudente Mike ai 100 all’ora, lo sbattone, 25 euro di parco acquatico e due minuti non potevano bastarci. Ringraziamo comunque della gentilezza Rudy e Tess, mi metto a curiosare in cabina di regia, giro di svago per il parco acquatico ma amaro in bocca.

Non poteva finire così. In Piazzale Roma, praticamente sulla passeggiata di Riccione ci sono in diretta dalle 17 alle 19 i due conduttori del momento, Alessandro Cattelan e Federico Russo, e quale migliore occasione se non andare due volte on air nello stesso giorno?

Ci piazziamo là davanti con 4/5 birrette e mandiamo il classico messaggio di rito, lo leggono subito e veniamo immediatamente presi come oggetto di scherno durante tutta la puntata. Iniziano a chiederci cose assurde del tipo la preparazione di una crema pasticcera in cambio di una comparsata radiofonica, ricordo di aver chiamato qualsiasi negozio di tutto la città con assoluta risposta negativa in quanto alle 18 di un venerdì la richiesta sembrava assolutamente impossibile.

Il tempo passa ininterrotto, tra la paura che sia tutta una presa in giro e l’ansia di andare in diretta ascoltati da milioni di persone.

Tocca a noi, Cattelan ci fa salire sul track della radio, il fonico che è lo stesso della mattina ci guarda incredulo e andiamo in diretta. Il paese degli balocchi, non ricordo di aver guardato dal vetro il centinaio di persone che sono accorse di fronte a noi, concentrato, emozionato, agitato. Presentiamo il premio fedeltà, scioltezza, sembrava che tutto ciò fosse il nostro quotidiano e forse lo è veramente. Cigno che da quel giorno solo in quel caso era diventato Fede (di Lucio e Fede) sbaglia il titolo della canzone ma fa niente nessuno se ne sarebbe accorto.

Quelli sì che erano i 5 minuti meglio spesi della propria vita. Esultiamo, mi commuovo, ci abbracciamo. E forse da quel giorno qualcosa è cambiato. La mattina dopo aprivo la macelleria alle 6 e mezza ma nella mia testa c’era un pensiero diverso. Di potercela fare.  Per quanto riguarda il bis la settimana dopo e l’imbucata milanese in sede a Via Massena nel programma più famoso d’Italia con i conduttori più bravi, forse un giorno ve la racconterò.

I sogni sono desideri di felicità. Il nostro non lo abbiamo raggiunto ma solo accarezzato, anche se comunque ci stiamo lavorando.

State collegati.

PS: Questo pezzo è dedicato alla pazienza di Michele Becce e agli addetti alle pulizie dei bagni dell’Acquafan di Riccione.

 

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