BuonGiro. Riparte la carovana rosa: la corsa entra nel vivo

Il pezzo post giorno di riposo lascia un po’ il tempo che trova. Spunti non ce ne sono stati e fare un riassunto delle puntate precedenti rischia di diventare particolarmente noioso.

Nel pezzo di ieri vi avevo già illustrato chi sta meglio e chi invece in questi primi 9 giorni di Giro d’Italia ne è uscito con le ossa rotte. Fare un pronostico comunque su chi sta meglio (più che per gli sta peggio, che comunque è un dato di fatto), vedi Yates che pre Blockhaus sembrava quasi il favorito, non è semplice, anche se si può dire che Carapaz, se non altro per lo squadrone che se lo porta dietro, è il favorito. Ma dietro, Landa (aiutato da un buon Pello), Hindley (con il supporto di Buchmann, Kelderman e Kamna) Joao Almeida e Bardet (in Arensman ha un buon compagno)/Martin, che per me rimangono sempre un’incognita sulle tre settimane, eh sì anche don Alejandro Valverde, sono degli ossi duri.

Oggi è Abruzzo e Marche show con la Pescara-Jesi. Sulla carta i velocisti con un po’ di gamba potremo farcela per il volatone finale ma non è da escludere che i delusi delle prime tappe non partano per un’azione in solitaria. Van der Poel, usando la testa potrebbe dire la sua così come Girmay, che senza vincere è da considerare una conferma (non sorpresa, non lo è più), di questa corsa rosa.

La tappa è divisa in due parti ben distinte. La prima metà è interamente pianeggiante lungo la Statale Adriatica e la seconda parte invece non ha un attimo di respiro essendo costellata da piccole e medie ascese ed alcuni veri e propri muretti. Verranno scalate Civitanova Alta fino a Crosette di Montecosaro, Recanati, Filottrano, Santa Maria Nuova e Monsano e da lì mancheranno solo 9 km all’arrivo.

Gli ultimi km sono una ascesa veloce fino all’abitato di Jesi a circa 1400 m dall’arrivo. Svolta a destra e ingresso nel rettilineo finale sempre a salire (media 2%).

BuonGiro

Foto: Lapresse

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