BuonGiro. Van der Poel infiamma, Buitrago che cuore. I big cosa aspettano?

Accende la folla, fa gasare impennando sulle salite su una ruota, tira, scatta e sbaglia. Sì, sbaglia.

Non è per niente un fenomeno della tattica, non rifiata quando potrebbe mettersi a ruota e farsi tirare. Mathieu Van der Poel sta onorando alla grande questo Giro d’Italia e ancora una volta ieri l’ha fatto da supereroe della due ruote. Mollando però sul più bello, perché purtroppo ha ancora un limite: non sa gestirsi. Non è uno scalatore, o almeno non aveva quasi mai dato l’impressione di esserlo.

In fuga dalla prima ora insieme ad un nutrito gruppo di delusi, praticamente gli stessi del giorno precedente, da Ciccone a Carthy, passando per Bowman (ottima maglia azzurra), Martin, un grandissimo Hirt che entra in top ten (crolla il compagno Pozzovivo), Vansevenant e Buitrago.

Quest’ultimo dopo il secondo posto di Cogne, ci ha fatto capire ancora una quanto i corridori sudamericani, colombiani, vadano forte sulle grandi salite (Quintana, Chaves, Bernal, Miguel Angel Lopez, Uran….). E’ giovane, 23 anni il corridore della Bahrain, come l’avversario di giornata, lo stupefacente Leemreize della Jumbo che non fa rimpiangere, insieme a Bowman, il ritirato Dumoulin.

Era anche caduto in discesa Santiago e quella mano sulla spalla faceva presagire il peggio, ma è risalito in sella alla bici e ha fatto ripartire la sua rimontona che è tutto cuore.

Dietro? I big ancora una volta stanno a guardare. Il livello dei tre davanti è troppo simile. Carapaz non è quello dei giorni migliori ma non molla un cm, Hindley è pure freschezza con le sue qualità che esploderanno da un momento all’alto, Landa invece è un furbacchione vecchia scuola, ma più di un podio non può ambire. Almeida questa volta non ha fatto il tira e molla, ha proprio mollato perdendo un minutino.

Tutti hanno paura dell’ultima crono e se Almeida attaccherà venerdì e sabato recuperando secondi, non sarà facile per i primi tre della classe.

Vogliamo un attacco, una sfida, qualcosa che faccia accendere la corsa.

Mi aspettavo Nibali ieri, che però purtroppo ha perso ancora, mantenendo intatto nonostante tutto il suo quinto posto. All’arrivo a Lavarone era scuro in volto e le sue parole ci fanno affrontare un tema: “Se va via la fuga così è difficile provarci, se la gambe sono queste è anche difficile provare a vincere una tappa”.

E non ha torto lo Squalo dello Stretto, lui ok, non ne ha più a 37 anni, ma davanti se vogliono fare la tappa, la fuga non deve andare via. Ed è successo sempre in questo Giro.

La corsa di oggi. Borgo Valsugana-Treviso. Scale di Primolano e Muro di Ca’ del Poggio, sono le uniche difficoltà di giornata. I corridori arriveranno quindi a Treviso attraverso strade rettilinee generalmente larghe e nel comune veneto attraverseranno un circuito di circa 11 km da ripetere una sola volta.

Una sola svolta impegnativa è presente ai 3 km dall’arrivo e gli ultimi 2 sono larghi con un’ultima curva a circa 1200 m dal traguardo. Ultima occasione per i velocisti.

PRONOSTICO DELLA TOP TEN:

1 Cavendish (Quick Step)

2 Demare (FDJ)

3 Gaviria (UAE)

4 Consonni (Cofidis)

5 Bauhaus (Bahrain)

6 Dainese (DSM)

7 Albanese (Eolo)

8 Zabel (Israel)

9 Modolo (Bardiani)

10 Theuns (Trek)

BuonGiro.

Foto: Lapresse

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