Bnj TDF. Cort fa suo l’antipasto, ora le Alpi vere. Tutti contro Pogacar

Alpi fatevi sotto. Da oggi al Tour de France non si scherza più. Arriva il Galibier e sarà un vero e proprio inferno.

Se Pogacar ha dei difetti potrebbe essere il giorno giusto per capirlo. Ieri per esempio ha “rischiato” di perdere la maglia gialla a favore di Kamna (forse era tutto studiato) ma con uno sprint finale imbeccato da Mas l’ha mantenuta per pochi secondi con una mossa che non mi è piaciuta per nulla.

A mio avviso non è sereno. Ha perso due compagni tra cui l’importante Bennett e Majka è debolmente positivo al Covid quindi per il regolamento può rimanere in corsa, come era successo anche per Jungels poi vincitore domenica. Regola da fuori testa e come ha detto Guillaume Martin, che ha lasciato la corsa causa virus, qualcuno farà il furbetto e il rischio di un focolaio è altissimo.

Oggi. Partenza da Albertville e traguardo posto ai 2413 metri di quota del Col du Granon dopo 151,7 km.

Tappa molto corta ma da cuori forti. Dopo 50 km Lacets de Montvernier (3,4 km all’8,2%), poi al km 67 il Col du Telegraph (11,9 km al 7,1%), seguito dal Col du Galibier (17,7 km al 6.9%) e per finire il Col du Granon con i suoi 11,3 km al 9,2% di pendenza media. Se vogliono accendere la Gran Boucle Jumbo e Ineos questa è l’occasione giusta. Attenzione anche a Gaudu, Bardet, Mas, Quintana, Vlasov e Caruso. Daranno bagarre.

Nel frattempo la tappa di ieri, a parte Kamna, non ha detto granchè. Se non che una protesta di giovani ambientalisti ha bloccato la corsa stoppando di fatto per qualche minuto la tappa, con Bettiol che in quel momento era in fuga.

E a spuntarla è stato proprio il compagno dell’italiano quel Magnus Cort Nielsen che ha acceso la prima settimana del Tour sempre in fuga per acciuffare le prime maglie a pois e che ieri nel fotofinish finale si è portato a casa la vittoria dopo che nel gruppone fughista in molti avevano le carte in regola.

Appuntamento quindi oggi pomeriggio sul divano (io costretto a letto, ahimè) per una delle prime toste tappe. Domani invece c’è l’Alpe d’Huez. Voilà.

Foto: Sprint Cycling Agency

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