Giro 2020, settimana 2: forse si arriva in fondo, la vittoria più bella

Sta andando più forte del 2016, dove la distanza da Kruijswijk era superiore ai 4 minuti. Non stava bene quell’anno e solo una caduta del suo rivale gli aveva permesso di portarsi a casa il secondo Giro. Quest’anno non è in forma smagliante, anzi, non è mai scattato in faccia a nessuno ed è rimasto solo. Terribilmente solo. Non si sa cosa sia successo all’interno della squadra ma gli sono rimasti fedeli solo suo fratello Antonio e Bernard.

Lo Squalo Vincenzo è rimasto senza branco ma non è sprofondato comunque del tutto, anche se il portoghese Joao Almeida soprattutto nella crono e poi a Piancavallo si è difeso bene così come Kelderman che in questo momento pare essere il vero favorito. E’ in corso ora la terza settimana e il fatto di tenere ancora in ballo Nibali per la vittoria finale è solo perché non conosciamo i veri limiti degli attuali primi due nella generale, con poca esperienza in una corsa che vede ancora tra giovedì e sabato affrontare Stelvio, Cancano e poi Agnello, Izoard e Sestriere.

Cosa è successo la scorsa settimana? Il Giro è ripartito senza due squadre, la Mitchelton Scott va a casa dopo il capitano Yates, Krukoso è positivo e molla pure la sua Jumbo Visma, così come Matthews, anzi no, ma è troppo tardi. Ne riparleremo nel 2021.

Demare fa 4 ed è il leader incontrastato delle volate, sempre davanti a un Sagan che però il giorno prima a Tortoredo Lido ci fa capire, se ce lo eravamo scordati, che è veramente il più forte di tutti da un decennio a questa parte. E’ ciclismo, arte, magia pura. E non si può discutere mai neanche se per più di un anno fa “solo” piazzamenti.

Cesenatico è solo Marco. Chi vince la tappa (Narvaez, della Ineos) passa in secondo piano. Si respira l’aria del Pirata come non mai, è casa sua ma come dice mamma Tonina a qualcuno ancora ora dà fastidio. Si incazza, parla senza limiti come ha sempre fatto, lottando alla ricerca di una verità che prima o poi uscirà. Garzelli al Processo si commuove, era il suo fratello maggiore che lo aveva aiutato a vincere. La corsa nella sua terra, nel suo comune di nascita è emozione, vita, e un corridore qualsiasi che si alza sui pedali fa pensare a Pantani.

Ulissi fa bis a suo modo tallonato dalla maglia rosa e il giorno dopo Top Ganna fa sua nuovamente la crono. E’ realtà. Ora quando si corre una crono si può puntare solo al secondo posto. Quando lo vedo correre mi chiedo come sia possibile che un ragazzo alto 1.90, 85 kg, possa andare così forte. Poi guardo lo stile, è perfetto, sa stare in bici come nessuno. Siamo di fronte ad un fuoriclasse.

A Piancavallo scopriamo un ragazzo con una parte di cognome talmente strano che se Gigi Sgarbozza lo scrivesse sulla sua lavagnetta rideremmo per una settimana. Tao Geoghegan Hart, fa sua la tappa ed è la quinta per una Ineos che senza Thomas ha onorato in maniera leggendaria questo Giro che poteva metterli in secondo piano. Kelderman gli corre a fianco e non prende la maglia per un soffio, Almeida stremato la difende con i denti, Nibali ha una leggera crisi così come Fuglsang (praticamente fuori dai giochi) e Pozzovivo.

Cosa succederà ora? Nibali cercherà l’appoggio di Pozzo e capiremo se l’esperienza dei vecchietti la spunterà sui giovani rampanti nelle prime posizioni.

Intanto Gaviria saluta oggi dopo i tamponi e mi devo scusare con lui per averlo preso al Fantaciclismo. Per lui doppia positività al Coronavirus nel giro di qualche mese.

In fondo bisogna festeggiare. Probabilmente si arriverà in fondo. La vittoria più bella è quella.

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