BuonGiro. Tanto tuonò che infine arrivò Dainese. La Superba in vetrina

WOW e FINALMENTE. All’11esima tappa del Giro l’Italia batte un colpo e lo fa con un colpo da maestro. Alberto Dainese, il 24enne di Abano Terme, spunta praticamente dal nulla e all’ultimo millesimo di secondo beffa Gaviria, ancora una volta fregato e re dei secondi posti.

La Santacargelo-Reggio Emilia ha poco da raccontare se non la storia di questo ragazzo (buona la fuga di De Bondt della Alpecin ripreso a poco più di 1 km dalla fine) che ci fa sorridere finalmente e che dà una speranza per le future volate. C’è anche lui in mezzo ai big dopo le prime top ten di questa corsa rosa, con la squadra che ha deciso di puntarci dopo il dualismo con Cees Bol. Menzione particolare per Consonni, terzo, senza Dainese probabilmente avrebbe potuto fregare lui il corridore della UAE.

Oggi si vola a casa mia attraversando il ponte autostradale che quel 14 agosto 2018 crollando ci ha lasciato una ferita difficilmente curabile.

La tappa appenninica è più che impegnativa. Da Parma si sale costantemente con pendenze molto dolci lungo la Valle del Taro fino ai piedi del Passo del Bocco, una salita di bassa difficoltà che immette in Liguria con una successiva lunga discesa impegnativa fino a Carasco dove si risale la Val Fontanabuona. Si affrontano poi due salite: La Colletta di Boasi e il Valico di Trensasco. Si entra a Genova percorrendo l’Autostrada e il nuovo Ponte prima di entrare nell’abitato per gli ultimi chilometri.
 
Si attraversa la Sopraelevata che porta fino agli ultimi due km (una curva all’ultimo km) in leggerissima ascesa su rettilinei ampi e ben pavimentati.

Arriverà quasi certamente una fuga e non è da escludere che inizino a muoversi i delusi delle prime 11 tappe: dalla coppia Trek Ciccone/Mollema, passando per il quartetto Jumbo Foss/Dumoulin/Oomen/Bouwman, Yates, Gall, Formolo, Kelderman, Vansevenant, Taaramae e Sosa. Attenzione anche naturalmente a Van der Poel ma le sorprese potrebbero essere Magnus Cort Nielsen, Attila Valter, Kamna, Covi, Caicedo, Ulissi, Vendrame e Rota.

Il gruppo dovrà stare attento al cronometro, basta poco per far rientrare in corsa chi si dava per “finito”.

BuonGiro

Foto: Lapresse

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