BuonGiro. Il trio è allo stesso livello, le 3 salite finali spariglieranno le carte? Però basta fughe

Sono tutte e tre allo stesso livello. Forti, ma neanche i più forti duellanti che abbiamo visto nella storia del Giro d’Italia. Carapaz dall’alto dei suoi 3 secondi di vantaggio, usa la testa e con la volata finale per un ottavo posto inutile e qualche scattino qua e là ha voluto dimostrare che staccarlo è difficilissimo. Hindley ha la gamba ed è chiaramente la sorpresa di questa corsa rosa, ma non lo spunto finale, oggi vedremo. Landa è vecchio stampo, sembra caracollare da un momento all’altro ma da buon basco non molla mai e qualche graffiata ce l’ha regalata anche ieri. Il minuto pesa e forse accontentarsi del podio ormai è cosa certa.

L’ultimo duello tra Passo San Pellegrino, Pordoi e Marmolada, l’Oscar di questa edizione del Giro 2022, è tutto da gustare e speriamo che non sia una mezza noia come ieri con nuovamente la fuga a far da padrone. Pensateci: Carapaz potrebbe vincere la gara senza aver neanche vinto una tappa, Hindley sì, una, meglio che niente. Landa pure lui, manco quella soddisfazione.

I vari Narvaez, Castroviejo e Sivakov per la Ineos, Bilbao, Buitrago e Poel per la Bahrain e il trio Kelderman, Buchmann e Kamna della Bora, dovranno, chiaramente tenere i riparo i capitani, ma non far scappare nessuno. Oggi deve essere la tappa del trio e se si vogliono lasciare briciole le consento solo per qualche corridore presente in top ten, da Nibali a Pozzovivo, da Carthy a Valverde.

Il Giro delle fughe è stato in questa edizione. Anche ieri attacco da lontano e gruppetto nutrito a far da padrone. Bouwman, ottima maglia azzurra (come era più bella la maglia verde per il leader della classifica degli scalatori), si porta a casa la seconda tappa personale. Ma che sfiga Vendrame. Dopo aver patito durante la corsa, aver tirato fuori l’orgoglio, sudato, lottato, riesce a tenere per giocarsi una volatona scritta per lui, ed invece è andato lungo nella curva finale vanificando tutto. Pollice su anche per Schmid, Tonelli e Attila Valter. Non pervenuta la UAE, che ci dovrà spiegare perché, dopo il ritiro causa Covid di Joao Almeida, nella penultima occasione utile (dopo che ha ceffato la volata il giorno prima non recuperando la fuga) ha mandato nella fughetta Gaviria, inspiegabile, e non Covi, Formolo, Ulissi o Rui Costa.

BELLUNO-MARMOLADA

Classico tappone dolomitico con partenza da Belluno con una breve deviazione lungo la valle del Piave tra Sedico, Santa Giustina e Sospirolo. I corridori entreranno quindi nella Valle del Cordevole che si risale attraverso Agordo e Cencenighe, da lì inizia trittico di salite finale con il Passo di San Pellegrino (pendenze oltre il 15% dopo Falcade) seguito dal Passo Pordoi (Cima Coppi 2022) e infine dal Passo Fedaia con i 6 km dopo Malga Ciapela sempre sopra il 10% raggiunge pendenze del 18%.

Ultimi 14 km tutti in forte ascesa e dopo Caprile la strada sale impegnativa fino a Rocca Pietore dove diventa un falsopiano attorno al 2%. Dopo Sottoguda la pendenza sale di nuovo fino a una breve discesa prima di Malga Ciapela. Gli ultimi 6 km hanno una pendenza media attorno al 12% e punte a metà del 18%.

Un inferno che potrebbe chiudere i giochi visto che la crono non sarà così impegnativa e nessuno dei tre al comando è uno specialista. Non mi aspetto grandi cose oggi se non una tappa assolutamente meravigliosa da tutti i punti di vista. Carapaz, Hindley e Landa sono un’incognita, ma tutto può accadere. Le crisi sono dietro l’angolo.

BuonGiro.

Foto: Lapresse

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